Questo è un blog che tratta degli eventi più importanti che hanno caratterizzato il 1874, non solo dal punto di vista delle invenzioni tecnologiche, ma anche delle novità artistiche e degli eventi che hanno condizionato la storia.

giovedì 4 giugno 2015

20 Febbraio 1874, Benjamin Disraeli primo ministro del Regno Unito



L'impero britannico dopo il 1870 viveva le spinte del nascente movimento sindacale,i problemi di un'economia che mostrava i segni del rallentamento, le contraddizioni della questione irlandese, oltre i problemi che poneva la politica coloniale. Nel 1874 Benjamin Disraeli, capo dei conservatori inglesi, dopo sei anni all'opposizione, assunse il potere in seguito alla vittoria conseguita nell'elezione di quell'anno. Disraeli attuò importanti leggi sociali a favore della condizione operaia come il Factory Act e l'Employers and Workmen Act nel 1875 e portò la Gran Bretagna su posizioni di forza nelle relazioni internazionali. La crisi irlandese, relativa alla richiesta di autonomia, creò, tuttavia, le condizioni per il ritorno al potere nel 1883 di William Ewart Gladstone.










venerdì 29 maggio 2015

6 Dicembre 1874: aperta la prima sezione della ferrovia del Gottardo.


La ferrovia del Gottardo congiunge Lucerna a Chiasso, attraversando le alpi e il traforo del San Gottardo.
La costruzione iniziò nel 1872 e la prima sezione del bassopiano Biasca-Giubiasco-Locarno e Lugano-Chivasso venne aperta nel 1874. L'intera linea fu inaugurata in coincidenza con le festività di Lucerna e di Chiasso tra il 21 e il 25 maggio 1882. All'epoca il tunnel ferroviario del San Gottardo era il traforo più lungo al mondo e rimase tale fino al 1906 quando venne aperta la galleria del Sempione.

TrattaInaugurazione
BiascaBellinzona6 dicembre 1874
LuganoChiasso6 dicembre 1874
Bellinzona–Giubiasco20 dicembre 1874[1]
GöschenenAirolo1º gennaio 1882
Giubiasco–Lugano10 aprile 1882
Immensee–Göschenen1º giugno 1882
Airolo–Biasca1º giugno 1882
Lucerna–Immensee1º giugno 1897










lunedì 18 maggio 2015

La Francia dopo il 1870 con la vittoria dei repubblicani nelle elezioni del 74.

La Francia, a seguito del crollo dell'impero di Napoleone III, aveva subito un rilevante ridimensionamento del proprio ruolo geopolitico in una Europa in cui si imponeva la Prussia di Bismark. Parigi, uscita stremata dalla guerra franco-prussiana, vide accendersi un pericoloso focolaio di disordine sociale che portò alla proclamazione della Comune nel 1871.
Per borghesia francese, agli aristocratici ed ai proprietari terrieri, pero, la Comune sembrava una vera e propria minaccia, così Adolphe Thiers, capo dell'esecutivo, formò un esercito sotto il comando del maresciallo Mac Mahon con cui venne posto l'assedio a Parigi. Si combattè una guerra civile che portò alla caduta della Comune, 
in questo modo Thiers sgomberò il territorio nazionale dalle truppe tedesche e introdusse, con il voto, il sistema militare obbligatorio, con l'obiettivo di formare un esercito in grado di fronteggiare la Germania. A lui successe il maresciallo Mac Mahon, il quale doveva creare le condizioni per la fine della repubblica, ma il progetto fallì, grazie anche ad una grande vittoria del repubblicani nel 1874 nelle elezioni municipali, che creò le condizioni perchè si votasse nel 1875 una Costituzione destinata a durare fino al 1940.











mercoledì 13 maggio 2015

Situazione economica mondiale ed italiana negli anni 70

L'economia del 1874 risentì sicuramente della crisi economica iniziata nell'anno precedente. La Grande depressione di fine Ottocento fu chiamata così per vastità di portata ed estensione temporale in cui dispiegò i suoi effetti, si protrasse infatti fino al 1895.

Il mondo sviluppato conobbe una crisi sia agraria che industriale, con forti riduzioni della domanda, profitti marginali, anche se il prodotto interno lordo complessivo si mantenne in crescita costante, senza avere cioè caratteri recessivi. La forte deflazione che caratterizzò, a livello strutturale, l'intero ventennio, innescò massicci licenziamenti e riduzione dei salari, repressioni ai danni dei sindacati e vasti movimenti migratori dalle campagne alle città e dalle aree meno sviluppate a quelle economicamente più forti del mondo.


PIL delle potenze europee in miliardi di dollari.
AnnoRussiaFranciaGran BretagnaGermaniaImpero
Asburgico
Regno d'Italia
183010,58,58,27,27,25,5
184011,210,310,48,38,35,9
185012,711,812,510,39,16,6
186014,413,316,012,79,97,4
187022,916,819,616,611,38,2
188023,217,323,519,912,28,7
189021,119,729,426,415,39,4



L'economia italiana del XIX secolo risentiva dell'unità nazionale conquistata da troppo poco tempo, delle contraddizioni politico-economiche delle diverse regioni unificate e delle forti disparità socioeconomiche fra nord e sud del paese. 
Per portare avanti la politica delle grandi opere pubbliche e la formazione delle strutture unitarie dello stato, vanto storico della destra, fu necessario costruire un nuovo sistema fiscale che colpì duramente i ceti popolari riducendone la capacità di spesa.

Molti imprenditori subivano la concorrenza estera, avevano scarse risorse per gli investimenti e avevano di fronte un mercato interno povero e con gravi difficoltà per assorbire la loro produzione.
L'agricoltura, allo stesso tempo, oppressa dalle tasse e da una legislatura protezionistica che favoriva la produzione cerealicola e il latifondo meridionale, a coltura estensiva, usava tecniche ancora arretrate perchè prive di capitale. Così lo stato in cui versavano le campagne e le condizioni inaccettabili dei contadini, costrinsero l'emigrazione verso i paesi più ricchi.
L'indagine industriale nel 1870-74 evidenziò con chiarezza l'atteggiamento protezionistico degli industriali, soprattutto dopo la crisi mondiale del 1873, andò a favorire prevalentemente il settore industriale più forte, ossia l'industria tessile.

1 Gennaio 1874: viene emessa la prima cartolina postale in Italia.


Quando in Italia, il 1 Gennaio 
1874, comparvero le prime cartoline postali ebbero subito un gran successo, perchè permettevano di comunicare spendendo solo 10 centesimi, la metà di una lettera. Non era previsto che potessero essere inviate all'estero, però le varie convenzioni che regolavano i rapporti postali con i vari Stati esteri non ne facevano cenno per il semplice fatto che, quando furono stipulate, le cartoline postali in Italia non c'erano ancora.  Queste venivano emesse dall'amministrazione postale ed erano in formato ridotto, avevano impressa un'immagine di Re Vittorio Emanuele II con il valore postale dell'oggetto. Per regolamento, da allora, sulle cartoline del regno fu sempre impressa l'immagine reale, scelta per evitare falsificazioni, inoltre era di un colore inedito che non assomigliava a nessun francobollo, per evitare ritagli da incollare sulle buste.